Come scegliere le keywords giuste per la SEO 

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6 Maggio 2023
come scegliere le keyword giuste

La ricerca delle parole chiave è uno degli step più importanti per posizionare il tuo sito web su Google e attirare traffico che poi si trasforma in contatti e vendite. Ma come scegliere le keywords giuste per il tuo sito? Da dove partire? E soprattutto come trovarle? 

Le risposte a queste domande le troverai nel post: ti spiego cosa sono le parole chiave, i diversi intenti di ricerca, qual è l’approccio strategico che adotto con le mie clienti, gli strumenti che uso per la ricerca e come seleziono quelle più adatte da posizionare.

Sommario

Cosa sono le parole chiave

Le parole chiave, definite anche keywords, sono i termini racchiusi all’interno di una query di ricerca fatta dall’utente sulla barra di Google nelle diverse fasi del customer journey per risolvere un problema, trovare un’informazione, un prodotto, un servizio.

Spesso queste due espressioni vengono usate come sinonimi anche se in realtà come hai visto ci sono delle differenze sostanziali. Ad esempio una query di ricerca è: “come arredare casa secondo il Feng Shui”.

Le keywords sono un’astrazione della query: “arredare casa Feng Shui”.

Ogni parola chiave viene cercata mediamente un determinato numero di volte al mese (volume di ricerca) ed è più o meno difficile da posizionare in base all’autorevolezza dei competitor presenti in serp.

Perchè le parole chiave sono importanti per il tuo business 

Le keywords rappresentano il cuore dell’attività SEO. Esse ti aiutano ad intercettare i bisogni espressi ogni giorno dal tuo target attraverso le ricerche che compie su Google e a fornirgli la migliore risposta attraverso la scrittura di contenuti in ottica SEO

Se il tuo sito web è stato ottimizzato per i motori di ricerca con tante pagine quante sono necessarie per presentare i tuoi servizi e coprire le varie fasi del customer journey riceverà tantissime visite. Diversamente rimane solo un sito vetrina per cui hai speso un bel po’ di soldi ma che non ti porterà mai clienti.

È chiaro che essere nelle prime posizioni della serp di Google fa la differenza. Secondo uno studio del portale Moz, uno strumento usato in ambito SEO, il 71,33% dei click vengono attratti dai siti posizionati sulla prima pagina. La seconda e la terza raccolgono le briciole. 

Più click, maggiore traffico in target, più contatti e vendite.

Intento di ricerca e tipologie di query di ricerca

Prima di focalizzarti sulla ricerca delle parole chiave e sapere come scegliere quelle più giuste per il tuo progetto dobbiamo approfondire uno dei concetti chiave della SEO: l’intento di ricerca o “search intent” in inglese.

Quando un utente digita una frase su Google (query) ha un determinato obiettivo:

  • trovare informazioni in merito ad un determinato argomento o per risolvere un problema;
  • acquistare un prodotto/servizio;
  • comparare un prodotto/servizio prima di acquistarlo;
  • cercare un determinato sito web;
  • individuare un servizio a livello locale.

Quindi abbiamo diverse tipologie di query:

  • informazionali
  • commerciali
  • transazionali
  • navigazionali
  • locali.

Capire il bisogno che si cela dietro una determinata ricerca è fondamentale perché l’obiettivo primario di Google è dare alle persone la migliore risposta possibile alle loro domande.

Inoltre la tipologia di intento di ricerca ti guida nella creazione delle diverse pagine del sito. Cosa devi fare? Pubblicare un articolo o una pagina di servizio?

Query informazionali

Le query informazionali sono quelle frasi digitate dagli utenti solo per ottenere informazioni riguardo ad un determinato argomento o la una soluzione ad un problema specifico e sono effettuate nella prima fase del percorso di acquisto del cliente.

In genere puoi identificarle molto bene perchè sono formulate sotto forma di domanda e contengono termini quali “come”, “quando”, “dove” e “cosa”.

A queste ricerche devi rispondere con gli articoli del blog.

Ti faccio un esempio pratico per essere più chiara. 

Antonella vive a Bologna, è una life coach molto attenta al benessere in casa e vuole riorganizzarla seguendo la filosofia orientale del Feng Shui. Digita su Google “come progettare una casa secondo il Feng Shui”. Come vedi questa frase è l’espressione di un intento di ricerca informazionale.

Query commerciali

Le query commerciali sono digitate da chi sta cercando un prodotto o un servizio ma si trova in una fase di valutazione e non ha deciso quale sia il migliore, quindi vengono effettuate prima di fare un acquisto.

Anche in questo caso l’ideale è scrivere degli articoli sul blog.

Ad esempio Gabriella, architetto e interior designer, vuole seguire un corso di formazione sul Feng Shui. La sua query di ricerca su Google potrebbe essere “miglior corso Feng Shui “.

I termini usati di più da chi digita una query di tipo commerciale sono “miglior” e “recensioni”.

Query transazionali

Le query transazionali sono effettuate dalle persone che si trovano nell’ultima fase del customer journey, cioè quella in cui dopo aver valutato le diverse opzioni scelgono di fare una transazione.

Un esempio di query transazionale può essere “corso feng shui milano“.

In questo caso puoi creare una pagina di servizio specifica.

Query navigazionali

Chi fa ricerche di tipo navigazionale cerca un brand che conosce già ma non si ricorda l’url del sito web. Pensa quando magari digiti sulla barra di ricerca “YouTube” oppure “Facebook”: queste sono tutte query inserite con l’intento di trovare un determinato sito o pagina web.

Query locali

Le query di tipo local sono quelle in cui l’utente ha bisogno di trovare informazioni rispetto ad un determinato luogo.

Pensa ad esempio alla ricerca “consulente feng shui bologna”. In questo caso, per posizionarti ti consiglio di creare una pagina specifica del portale e un profilo attività su Google, l’ex scheda di Google My Business. Parliamo di uno strumento gratuito offerto da Google che ti permette di mostrare alle persone tutti i dettagli della tua attività e di ricevere anche recensioni.

Da dove parto per la ricerca delle keywords da posizionare su Google

Quando mi occupo dell’ottimizzazione SEO di un sito web queste sono in sintesi le attività che porto avanti con le freelance e libere professioniste con cui lavoro: 

  1. preparo un questionario personalizzato per conoscere meglio il business e le parole chiave per cui si vogliono posizionare su Google. In questo caso chiedo loro anche se intervistano i clienti per sapere quali sono le frasi che digitano sui motori di ricerca per risolvere un determinato problema o cercare informazioni.
  2. Eseguo un’analisi SEO del sito per esaminare il sito dal punto di vista tecnico e dei contenuti.
  3. Faccio un brainstorming per le parole chiave commerciali, transazionali e informative. Se è necessario in questa fase uso anche Answer The Public, un software che elenca attraverso delle mappe mentali tutte le informazioni collegate ai suggerimenti che dà Google quando inizi a digitare una frase. I grafici sono organizzati in domande, preposizioni, comparazioni, ordine alfabetico e correlate. Per provarlo devi solo inserire la parola chiave che ti interessa, la naziona, la lingua e poi clicchi su “cerca”. 
  4. Ricerco e studio le parole chiave tramite il tool professionale Seozoom.
  5. Preparo il file excel che farà da base per la riorganizzazione del portale.

Come fare la ricerca delle parole chiave per la SEO

Per trovare le keywords e posizionare il tuo sito web su Google ti consiglio due programmi, sia gratuiti che a pagamento. È chiaro che quelli gratuiti hanno delle limitazioni e non ti danno tutti i valori necessari per fare una scelta delle parole chiave accurata come quelli a pagamento come Seozoom.

1. Ubersuggest 

È uno strumento SEO freemium che ti permette di ottenere per una specifica keyword il volume medio di ricerche effettuate dai visitatori nell’arco di un mese. Oltre a questo dato hai il costo per click che pagheresti se dovessi avviare delle campagne pubblicitarie su Google Ads (CPC), la concorrenza stimata nella ricerca a pagamento (PD) e in quella organica (SD).

Puoi effettuare gratis fino a tre ricerche al giorno, poi è richiesto un upgrade che ha un costo di 29,00 euro al mese.

Ubersuggest è utile anche per controllare il traffico che ricevi sul sito se ancora non hai installato Google Analytics, anche se ti consiglio di farlo il prima possibile. Una volta inserito il link del portale ti restituisce una panoramica delle parole chiave che hai posizionato, quante visite ricevi in media al mese e altri dati.

Un’altra funzione che trovo interessante è l’audit SEO: hai un riepilogo dello stato di salute del sito, la velocità con cui si carica e un elenco di problemi che stanno danneggiando il posizionamento sui motori di ricerca.

Per approfondire l’argomento dell’audit SEO puoi leggere questo articolo.

Come fare l’analisi del tuo sito web: la check-list da seguire

2. Seozoom 

Questo è il tool a pagamento che uso per me e per i progetti delle mie clienti. È la piattaforma più usata a livello italiano per la SEO: puoi avere una panoramica delle performance del sito, capire chi sono le tue competitor, migliorare il posizionamento delle tue pagine e fare la ricerca delle parole chiave.

Seozoom mi piace perché oltre al volume di ricerca medio mensile e alla keyword difficulty, cioè la difficoltà di posizionare quella parola chiave su Google, mi dà un altro parametro che io reputo il più importante: la keyword opportunity. Una metrica che valuta l’opportunità di posizionarsi nei primi 10 risultati con una determinata parola chiave.

L’abbonamento mensile di Seozoom costa 59,00 euro al mese più iva. Il rinnovo è automatico tramite PayPal o carta di credito e puoi disdire l’abbonamento quando vuoi. Secondo me se fai bene il brainstorming iniziale e conosci molto bene il tuo target e i suoi bisogni riesci a fare la ricerca in un mese.

Come scegliere le keywords giuste

Scegliere le parole chiave giuste è uno degli step più delicati per il successo dell’ottimizzazione SEO di un sito. Una volta che hai messo insieme tutte le parole chiave in un file excel, devi selezionare quelle che hanno un volume di ricerca adeguato e un basso livello di competitività.

Un altro consiglio che ti posso dare è quello di adottare la teoria della long tail keyword, cioè selezionare quelle parole chiave composte da almeno tre termini di ricerca, con un volume di traffico e una concorrenza molto bassi ma con un tasso di conversione maggiore.

5 Errori da non fare quando scegli le parole chiave

  1. Concentrarti sulle keywords generiche. Ad esempio se sei una graphic designer il termine “grafica” non dice nulla e soprattutto non si riesce a comprendere qual è l’intento di ricerca. Diverso è il caso se tu volessi posizionarti per la keyword “graphic designer Roma”. In questo caso chi digita questa frase sta cercando una figura specifica in una determinata località.
  2. Puntare su parole chiave competitive. In genere sono quelle che hanno un volume di ricerca medio/alto. Fai sempre riferimento ai dati offerti dai tool come la keyword difficulty di Seozoom e di sicuro potrai stare tranquilla. Una volta che ti sarai posizionata per quelle più facili allora potrai puntare a quelle più difficili.
  3. Non analizzare i competitor. Spesso grazie allo studio dei siti web dei competitor si riescono a trovare tantissime keywords. Segnati su un file excel tutti i concorrenti e analizza volta per volta il loro sito web con Ubersuggest/Seozoom.
  4. Tralasciare l’esame della serp. Prima di scegliere la tua parola chiave fai sempre una breve analisi della serp. Quali sono i risultati che ti appaiono? Sono link che portano ad articoli del blog oppure a pagine di servizio? Tutte queste informazioni ti servono per avere un’idea delle pagine che devi creare.
  5. Sottovalutare il posizionamento locale. Uno degli errori che noto spesso quando lavoro ai progetti SEO delle clienti è l’assenza della scheda di Google My Business. Chi lavora online vorrebbe posizionarsi a livello nazionale per determinate keywords e non pensa a quanto potrebbe essere più facile farlo prima nella propria città.

Bene, ora che sei arrivata alla fine di questo lungo articolo hai imparato cosa sono le parole chiave, sai distinguere i diversi obiettivi che hanno gli utenti quando digitano una frase online e perchè è importante identificare il preciso intento di ricerca. Poi siamo passate alla parte pratica: ti ho raccontato qual è il mio approccio strategico, quali tool ti consiglio di usare, come scegliere le keywords più giuste per il tuo business e quali errori non fare.

Alla ricerca e studio delle parole chiave ho dedicato una sezione speciale di 10 pagine nella mia guida in pdf al SEO copywriting, l’ebook pratico di 56 pagine in cui condivido con te tutto ciò che ho imparato in più di 5 anni di esperienza diretta nel campo. Ti spiego in modo preciso e dettagliato tutte le fasi che seguo, dal brainstorming fino ad arrivare al file excel finale, facendoti vedere anche degli screenshot di esempio delle clienti che hanno lavorato con me all’ottimizzazione SEO del loro sito web e che stanno avendo risultati straordinari.

Ciao!

Ciao!

Mi chiamo Luigina, mi divido a metà tra la passione per la SEO e l’amore per la mia Calabria. Aiuto freelance, libere professioniste e imprenditrici ad essere più visibili su Google e a farsi trovare online dai clienti ideali, riconquistando un po’ di libertà dai social media. Nella pratica creo e riprogetto siti web posizionandoli sulla prima pagina dei motori di ricerca e mi occupo di formazione. Conosciamoci meglio.

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