Il calcolo della tassazione nel regime forfettario può sembrarti un argomento ostico se sei una freelance che non ama avere a che fare con i conti e preferisce delegare in toto questa attività ad una commercialista.
Quando diversi anni fa ho avviato la mia attività, ricordo benissimo quanto mi sentivo confusa, non tanto per i numeri perchè in un modo o nell’altro hanno fatto sempre parte della mia vita, prima con gli studi e poi come consulente del lavoro, ma per le emozioni che la gestione delle tasse e in generale del denaro mi provocava.
Per tantissimo tempo il mio rapporto con i soldi è stato complicato e ad oggi posso dirti che la situazione è migliorata tantissimo grazie anche al monitoraggio giornaliero che faccio con il Kakebo per le mie spese personali e con il file dei conti per il mio business.
In questo articolo ti racconterò la mia esperienza come freelance ed ex consulente del lavoro per portarti un po’ di consapevolezza e aiutarti a calcolare le tasse e i contributi nel regime forfettario. Ti guiderò passo dopo passo, condividendo una piccola parte del mio bagaglio professionale ormai appartenente al passato, file, informazioni utili e suggerimenti per gestire al meglio gli accantonamenti e non ritrovarti in crisi quando arriva il momento di pagare gli F24.
*Disclaimer
Non sono una commercialista. Quello che condivido qui è semplicemente frutto della mia esperienza dal 2010 ad oggi, prima come consulente del lavoro e poi come frelance.
Sommario
- Il mio passato da consulente del lavoro
- Come calcolare le tasse e i contributi Inps nel regime forfettario
- Cos’è il regime forfettario
- Vantaggi del regime forfettario
- Procedura per calcolare l’imposta sostitutiva e i contributi Inps della Gestione Separata
- Esempio pratico dichiarazione dei redditi 2024
- Foglio excel calcolo tasse regime forfettario
- La mia esperienza con Fiscozen per la gestione della partita iva forfettaria
- Come gestisco gli accantonamenti per le tasse e non andare nel panico
- Quanto devo fatturare per guadagnare 1.500 euro al mese nel regime forfettario?
Il mio passato da consulente del lavoro
Prima di intraprendere la carriera come consulente SEO, ho lavorato dal 2010 al 2013 in uno studio di consulenza del lavoro di Roma: mi occupavo di elaborazione buste paga e contributi per ambasciate, compagnie dello spettacolo, piccole aziende e studi professionali.
Alcuni dei miei compiti erano:
- la preparazione dei contratti;
- la comunicazione online al Centro per l’Impiego di assunzione o cessazione di un rapporto lavorativo;
- i controlli a campione a fine anno sui conguagli fiscali;
- la redazione online dei certificati di agibilità per i lavoratori dello spettacolo;
- la quadratura degli F24 di ogni singola azienda per verificare che fosse tutto ok a livello di imposte e contributi previdenziali. La procedura più articolata in assoluto riguardava le compagnie dello spettacolo. Trattandosi di realtà soggette ai contributi previdenziali Enpals e non Inps, i meccanismi di calcolo dei contributi erano diversi e molto complessi da determinare. In questo caso ad essermi di supporto c’era il magico file excel ideato dalla titolare. È proprio grazie a questi controlli incrociati che qualche volta ho identificato degli errori sui cedolini elaborati dal CED di Milano.
Riassumendo, i controlli con i file excel erano il mio pane quotidiano, e sono felice e grata di essermi portata dietro quel bagaglio di competenze professionali quando sono diventata freelance.
Ad oggi, nonostante siano passati più di 10 anni da quando ho lasciato Roma, compilo con piacere il file excel che ho personalizzato per calcolare in modo esatto l’importo delle tasse e dei contributi anche se ho il supporto di Fiscozen, l’azienda che ho scelto per gestire al meglio la mia partita Iva.
Come calcolare le tasse e i contributi Inps nel regime forfettario
Calcolare le tasse e i contributi Inps se sei come me nel regime forfettario non è difficile come pensi. Come in tutte le cose basta un po’ di pratica.
Io credo che da piccola imprenditrice tu debba essere consapevole di come funziona il sistema fiscale, poi ovviamente non devi essere tu concretamente ad occupartene ma conoscendo i meccanismi hai sicuramente più controllo. Un po’ come accade anche quando tu sei consapevole delle potenzialità della SEO rispetto ai social media e quindi prendi le decisioni più giuste per la tua strategia di comunicazione e marketing.
Cos’è il regime forfettario
Il regime forfettario è un regime fiscale semplificato, pensato per piccoli business e freelance come noi. Le tasse sono calcolate su una base imponibile ridotta, ottenuta applicando un coefficiente di redditività (in genere del 78%) al fatturato annuale. Questo in concreto significa che ad esempio, invece di calcolare e pagare le tasse su un fatturato di 20.000 euro, lo fai su 15.600 euro.
Vantaggi del regime forfettario
- Semplificazione delle scadenze fiscali: non devi preoccuparti di adempimenti complessi come IVA e IRAP.
- Aliquote ridotte: l’aliquota dell’imposta sostitutiva è generalmente più bassa rispetto al regime ordinario. Nei primi 5 anni di attività è del 5%, poi passa al 15%.
- Minori adempimenti burocratici in termini di tenuta della contabilità.
Procedura per calcolare l’imposta sostitutiva e i contributi Inps della Gestione Separata – Anno 2024
- Determina i ricavi totali (fatturato annuale): somma tutte le fatture emesse durante l’anno. Se utilizzi Fiscozen li trovi indicati sulla dashboard.
- Applica il coefficiente di redditività: moltiplica il fatturato annuale per il coefficiente di redditività specifico per la tua attività e avrai il reddito lordo. Nella maggioranza dei casi è pari al 78% però se non lo sai chiedi al commercialista.
- Appuntati l’ammontare dei contributi Inps che hai versato nel 2023.
- Calcola il reddito imponibile dato dalla differenza tra il reddito lordo e l’ammontare dei contributi previdenziali che hai pagato nel 2023 (punto 3).
- Calcola il saldo dell’imposta sostitutiva relativa al 2023 che avrai sicuramente pagato entro il 30 giugno moltiplicando il reddito imponibile per l’aliquota dell’imposta sostitutiva e sottraendo al risultato l’importo degli acconti che hai versato nel 2023.
- Calcola gli acconti dell’imposta sostitutiva relativa al 2024. A riguardo ci sono due metodi: storico e previsionale. Il primo è più sicuro e prende come riferimento il risultato dell’anno precedente. In questo caso moltiplichiamo il reddito imponibile per l’aliquota dell’imposta sostitutiva e dividiamo il tutto a metà. Un 50% lo pagheremo entro il 30 giugno e l’altro 50% entro il 30 novembre. Con il secondo teniamo conto del fatturato che prevediamo di incassare durante l’anno. Ad ogni modo ricordati che se l’importo dell’acconto è inferiore a 52,00 euro, sei esonerata dal versamento. Se l’ammontare è compreso tra 52,00 e 258,00 euro, occorre versare gli acconti in un’unica soluzione al 30 novembre. Per importi superiori versi il primo e il secondo acconto a giugno e novembre.
- Calcola il saldo dei contributi Inps relativi al 2023: moltiplica il reddito lordo per l’aliquota previdenziale del 2023 (26,23%) e al risultato sottrai gli acconti Inps che hai versato nel 2023.
- Calcola gli acconti dei contributi previdenziali relativi al 2024. Prendi il reddito lordo, lo moltiplichi per l’aliquota definita dall’Inps per il 2024 (26,07%) e applichi l’80% dividendolo a metà: il 40% lo paghi entro il 30 giugno e l’altro 40% entro il 30 novembre.
Tieni conto che puoi applicare questi passaggi ogni anno variando semplicemente i dati e le aliquote Inps.
Per il calcolo delle tasse del 2025, puoi fare già una proiezione di ciò che hai incassato fino ad oggi tenendo anche conto dell’imposta sostitutiva e dei contributi Inps che hai versato a giugno e di quelli che verserai a novembre ma l’aliquota della Gestione Separata prevista per i professionisti non assicurati presso altre forme di previdenza obbligatoria sarà comunicata a fine gennaio dell’anno prossimo.
Esempio pratico Dichiarazione dei redditi 2024
Fatturato incassato nell’anno 2023: 20.000€
coefficiente di redditività: 78%
Aliquota Imposta sostitutiva: 15% (nel caso in cui tu sia nel 6° anno di attività)
Aliquota Inps 2023: 26,23%
Aliquota Inps 2024: 26,07%
Contributi Inps versati nell’anno 2023: 1.000€
Acconti Inps versati nell’anno 2023: 900€
Acconto imposta sostitutiva versata nel 2023: 100€
Reddito lordo = 20.000*78% = 15.600€
Reddito Imponibile: 15.600€ – 1.000€= 14.600€
Saldo 2023 imposta sostitutiva da pagare entro il 30 giugno 2024
(14.600*15%) – 100= 2.090€
Acconti Imposta Sostitutiva da pagare a giugno e novembre 2024
(14.600*15%)/2= 1.095€
Saldo contributi Inps 2023 da pagare al 30 giugno 2024
(15.600*26,23%)- 900=3.192€
Acconti Contributi Inps da pagare a giugno e a novembre 2024
(15.600*26,07%)*0,4=1.627€
Totale da pagare al 30 giugno 2024= 2.090+1095+3.192+1.627=8.004€
Totale da pagare al 30 novembre 2024= 1.095+1.627=2.722€
Foglio excel calcolo tasse regime forfettario
Qui sotto hai un’anteprima del file excel che uso per calcolare in autonomia tasse e contributi Inps. Se vuoi riceverlo e avere un’idea di quanto pagherai puoi inserire i tuoi dati nel form qui sotto e ti arriva direttamente nella tua casella di posta.
La mia esperienza con Fiscozen per la gestione della partita IVA forfettaria
Gestire una partita IVA nel regime forfettario e contenere i costi nei primi anni di attività in cui il volume del fatturato non è altissimo è complesso.
Io ho scelto Fiscozen per una serie di ragioni: costi contenuti, velocità, facilità, reminder degli adempimenti fiscali e a distanza di due anni posso dire di aver trovato una soluzione eccellente.
In pratica si tratta di una piattaforma online made in Italy che offre servizi di gestione fiscale per freelance. Hai un commercialista dedicato disponibile via chat, telefono ed email che risponde in modo veloce a tutti i dubbi e domande, la fatturazione elettronica gratis, gli F24 già pronti e molto altro.
Il gestionale ti offre una dashboard con l’andamento stagionale del fatturato rispetto all’anno precedente, la previsione orientativa di tasse e contributi, il limite dei ricavi, l’indicazione delle fatture che hai emesso e che devi incassare. In più puoi registrare velocemente le spese che hai sostenuto e creare le anagrafiche dei clienti avendo come dati il fatturato generato e l’incidenza sullo stesso in termini percentuali.
Prenota una consulenza gratuita senza impegno per avere uno sconto di 50€ sul primo anno del piano di abbonamento e unirti a Fiscozen per gestire con grande facilità la tua partita Iva.
Come gestisco gli accantonamenti per le tasse e non andare nel panico
Come ti dicevo all’inizio di questo articolo, ho sempre avuto un po’ di difficoltà a gestire il denaro e ancora di più da quando sono diventata freelance. Non mi ero organizzata al meglio con i conti correnti bancari ed è capitato più volte di dover fare bonifici dal mio conto personale a quello business perché avevo speso i soldi che in realtà erano destinati alle tasse.
Il principio da cui dobbiamo partire è che quello che noi incassiamo con le fatture non è tutto nostro e va assolutamente destinato in un conto bancario separato destinato al pagamento degli F24.
Come mi sono regolata io? Ad oggi ho 3 conti correnti bancari che mi fanno sentire molto più serena:
- Conto personale per gestire tutte le spese che non sono legate alla mia attività come consulente SEO. Qui ricevo il bonifico del mio stipendio mensile che eseguo dal conto operativo.
- Conto operativo dove arrivano i bonifici delle clienti e da cui eseguo i pagamenti legati all’attività come professionista: servizio di hosting e dominio, licenza privacy e cookie policy, abbonamento Lightroom e Photoshop, licenza Seozoom, parcella Fiscozen etc.. Da qui alla fine di ogni mese faccio un bonifico spostando il 50% del fatturato incassato sul conto accantonamento dedicato alle tasse e un altro relativo al mio stipendio sul conto personale che varia di mese in mese.
- Conto accantonamento tasse che uso per pagare gli F24 previsti a giugno e a novembre di ogni anno.
Forse tre conti correnti ti sembrano troppi perché pensi di avere un sacco di spese. In realtà, ti dico che con un po’ di impegno è facile trovare delle offerte sui conti correnti online. Di sicuro non esiste un conto corrente bancario a costo 0 nel vero senso della parola, quindi è necessario scendere un po’ a compromessi.
Io da poco sono passata ad Unicredit e ho aperto due conti, personale e conto destinato alle tasse. Ho approfittato dell’offerta prevista fino al 31 luglio con un canone mensile di 1,90€/mese anzichè a 2,90€/mese.
Il conto operativo è rimasto con Mediobanca Premier (ex Che Banca) per una questione di comodità anche perchè pago solo 1€/mese.
Alla fine facendo i calcoli per mantenere tre conti bancari e avere molta più tranquillità rispetto al passato pago circa 58€/anno.
Quanto devo fatturare per guadagnare 1.500€ al mese nel regime forfettario?
Ora rispondo ad una domanda che potrebbe venirti in mente da freeelance considerando che le tasse incidono in modo considerevole sul netto che abbiamo a fine mese.
Se il tuo obiettivo di fatturato mensile è di 1.500 euro al mese fai così:
- Raddoppia l’obiettivo di fatturato mensile per considerare l’impatto delle tasse. Per stare tranquilla io per ogni fattura che incasso accantono il 50%. Quindi lo stipendio mensile lordo è di 3.000€.
- Moltiplica lo stipendio mensile lordo per 12 mensilità (minimo) e se vuoi anche per 13 o 14 mensilità. Ottieni così la retribuzione annua lorda che nel caso di 12 mensilità sarà di 36.000€.
- Calcola il fatturato annuo che devi incassare aggiungendo alla retribuzione annua lorda le spese annuali che sostieni per il tuo business, dal canone bancario ai servizi di dominio e hosting. A questa somma aggiungi anche un margine che vuoi reinvestire l’anno successivo magari nella formazione oppure in qualche servizio che vuoi delegare come ad esempio una consulenza SEO, un corso di formazione SEO individuale per imparare a lavorare in autonomia sul posizionamento del tuo sito web. In questo caso consideriamo un margine del 10%.
- Calcola il fatturato mensile dividendo il fatturato annuale non per 12 ma per 11 tenendo conto che per qualche settimana sarai in ferie. Alla fine il fatturato mensile sarà di 3.800€.
Anche per questo ho creato un file excel con il dettaglio di come partire dal netto che vuoi avere ogni mese e arrivare al fatturato che devi incassare. All’interno trovi anche un prospetto sui conti personali, uno per il budget dedicato alle spese professionali e un altro relativo alla tariffa oraria.
Lo ricevi compilando il form qui sotto.
Conclusione
Spero che questo articolo ti abbia fornito una panoramica chiara e utile su come calcolare le tasse nel regime forfettario. Con le giuste informazioni e risorse puoi affrontare il processo con maggiore sicurezza. Puoi usare i file excel che ho condiviso con te per essere più consapevole di come funzionano le cose e poi valutare anche piattaforme come Fiscozen per semplificare la tua gestione fiscale.
Se hai dubbi o domande scrivimi un commento qui sotto. Ti aspetto!
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