Lavorando ai progetti di ottimizzazione SEO dei siti web delle mie clienti mi sono resa conto che spesso agenzie e freelance non danno gli accessi né al portale né tantomeno ai tool di Google Analytics e Google Search Console.
Una situazione che dal punto di vista contrattuale e gestionale comporta dei rischi di cui potresti non essere pienamente consapevole. Per questo motivo ho organizzato qualche settimana fa una live su Instagram insieme a Nicole Curioni, una delle web designer che stimo per la sua grande professionalità.
Nicole ci ha dato diverse dritte su come comportarci al meglio in determinate situazioni e mi fa piacere condividerle con te.
Sommario
- L’importanza di firmare un contratto
- Perché è importante avere gli accessi a dominio e hosting
- Quando è legittimo avere un accesso limitato su WordPress
- Come gestire le autorizzazioni su Google Analytics e Google Search Console
L’importanza di firmare un contratto
Prima di parlare dei rischi a cui vai incontro nel caso tu non abbia le password di accesso al sito voglio fare un accenno all’importanza di avere un contratto.
Da quando sono diventata freelance far firmare un accordo di prestazione e preventivo alle mie clienti per ottimizzare in ottica SEO il loro sito web è il primo passo per avere un rapporto di collaborazione trasparente e duraturo nel tempo. Un documento di circa dieci pagine che scrivo con grande cura e attenzione per chiarire tutti i dettagli del nostro lavoro assieme, i nostri rispettivi ruoli nonché come avrà luogo la comunicazione in modo tale da renderla il più possibile produttiva ed efficace.
Se ancora non hai realizzato la tua casa digitale e ti stai approcciando ora a questo mondo affidati a delle professioniste che ti fanno firmare un accordo scritto.
Perché è importante avere gli accessi a dominio e hosting
Avere il pieno controllo sul tuo sito web, sia a livello di dominio ma anche di hosting, ti permette di evitare rogne legali ed essere libera di poter trasferire l’incarico ad un’altra professionista o agenzia nel caso non ti trovassi bene.
Chiariamo bene i concetti di dominio e hosting.
Il dominio è il nome del tuo sito web: per intenderci il mio è www.luiginalarizza.com.
Per registrare questo dominio mi sono rivolta a Siteground, uno dei provider più noti sul mercato ma tu potresti anche scegliere Aruba, Serverplan o altri fornitori. L’importante è che sia tu la registrante e quindi la titolare. Per verificarlo puoi inserire il link del tuo sito web su questo sito e controllare che sia tutto ok:
Nel caso non fosse così, l’agenzia o la professionista può rifiutarsi di fornirti il codice per il trasferimento del sito e quindi ahimè dovrai rivolgerti ad un avvocato per far valere i tuoi diritti legittimi.
Dopo il dominio è necessario acquistare un servizio di hosting, cioè lo spazio fisico che ospita il tuo portale WordPress con tutti i file. Anche in questo caso mi sono sempre affidata a Siteground per una serie di motivi: performance a livello di velocità, affidabilità e assistenza 24 ore su 24, anche nei festivi.
Nicole ci dice che ci sono diverse modalità di gestire questa cosa. Ad esempio molti web designer acquistano dei blocchi di spazio sugli hosting provider e poi li rivendono ai propri clienti. In questo caso se vuoi interrompere il rapporto di collaborazione devi fare una migrazione cioè spostare tutti i file da una piattaforma all’altra e questo implica un investimento economico. Tra l’altro se l’operazione di migrazione non è fatta bene ci potrebbero essere degli errori 404, cioè pagine inesistenti, immagini che non si visualizzano ma cosa ancora più grave è che avrai una perdita del posizionamento organico su Google. Questo si traduce in cali di traffico, contatti ma anche di soldi.
Nicole per quanto riguarda il servizio di hosting lo fa acquistare direttamente al cliente inviandogli dei brevi video con le istruzioni anche per inserire in autonomia le informazioni relative al pagamento con carta di credito e impostare il rinnovo automatico.
Quando è legittimo avere un accesso limitato su WordPress
Alle volte può capitare di trovarci di fronte a professionisti o agenzie che per tenere legato a sè il cliente non danno le informazioni per entrare dentro il pannello di WordPress. Un comportamento giustificato solo durante la fase di realizzazione del portale per evitare che faccia danni.
A parte questo caso specifico, il cliente ha sempre il diritto le password di accesso al suo sito come amministratore.
Come gestire le autorizzazioni su Google Analytics e Google Search Console
Google Analytics e Google Search Console sono due strumenti gratuiti offerti dal gigante di Mountain View. Il primo serve in breve a monitorare le visite, le conversioni e analizzare il traffico. Il secondo è utile nel caso in cui tu voglia ottimizzare il tuo sito web in ottica SEO per permettere alle consulenti come me di eseguire un’analisi approfondita, inviare la sitemap a Google per accelerare il processo di indicizzazione e quindi di posizionamento sui motori di ricerca.
Per creare l’account su Google Analytics 4 e la proprietà su Google Search Console è necessario avere un account Google.
Le due soluzioni potrebbero essere:
- Dare gli accessi alla professionista nel caso tu non abbia molta dimestichezza con questi strumenti e poi aggiungerla come collaboratrice (non consigliato).
- Creare tu un account specifico per queste attività di web analytics seguendo le sue indicazioni e poi aggiungerla come utente.
Diffida da chi configura gli account usando il suo profilo di Gmail perché la titolarità non è tua e rischi di perdere dati e informazioni preziose nel caso in cui tu voglia cambiare professionista.
Ti lascio qui sotto le guide ufficiali di Google per aggiungere un utente:
Se ti va puoi iscriverti alla mia Freedom Letter in cui condivido con te tutto ciò che ho imparato dal 2016 ad oggi come freelance. Sali a bordo inserendo i tuoi dati qui sotto.
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